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Tipi di venti

I venti possono essere classificati in base alla velocità del vento o in base alla variazione della direzione del vento. Sulla base della velocità del vento, misurata in chilometri orari o in nodi, i venti sono classificati nella Scala di Beaufort in brezza, vento forte, burrasca, tempesta, fortunale e uragano. La velocità del vento è rilevata a dieci metri di altezza su un terreno piatto. Sulla base della variazione della direzione i venti sono, invece, classificati nel seguente modo:

  • Venti costanti. I venti costanti soffiano sempre nella stessa direzione e nello stesso senso in ogni mese dell'anno. Gli alisei sono un esempio di vento costante.
  • Venti periodici. I venti periodici invertono il senso in cui spirano nel corso dell'anno o anche nel corso di una stessa giornata quando cambia la pressione atmosferica. Un esempio di vento periodico giornaliero è la brezza di mare. I monsoni sono, invece, un esempio tipico di vento periodico a carattere stagionale.
  • Venti variabili. I venti variabili possono mutare sia la direzione e sia il senso in cui spirano nel corso dell'anno. Alcuni esempi di venti variabili sono la bora, il fohn, lo scirocco, il mistral, il maestrale, la tramontana, il grecale, il libeccio ecc. I venti variabili sono anche detti venti locali poiché spesso caratterizzano le condizioni atmosferiche soltanto di alcune regioni o territori.
  • Venti ciclonici. I venti ciclonici si presentano con un movimento irregolare e vorticoso. Sono alla base della formazione dei cicloni e degli anticicloni. Possono essere caratterizzati da una enorme forza distruttiva. Alcuni esempi di venti ciclonici di quest'ultimo tipo sono gli uragani in America e i tifoni in Asia.

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