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Petrolio come affare di Stato

Nei primi anni del novecento il petrolio iniziò a diventare una materia strategica. Dalle disponibilità di petrolio di un paese derivava la capacità militare di un Paese in caso di guerra. Qualsiasi flotta militare e commerciale sarebbe stata inutilizzabile senza carburante. Da business privato il petrolio divenne un affare di Stato da proteggere o conquistare anche con l'intervento militare se necessario. Il primo Stato a conferire importanza strategico-militare al petrolio fu la Gran Bretagna nel 1912. L'espansionismo tedesco sui mari del Nord e sull'Oceano Altantico destava grande preoccupazione al governo inglese che per adeguarsi alla nuova potenza decise di attuare un piano di rapido ammodernamento della flotta britannica, dotando ogni nave di motori a nafta. L'intera flotta fu riconvertita da carbone a petrolio in soli due anni. L'utilizzo del petrolio come carburante nautico conferiva alle navi inglesi della Royal Navy una maggiore velocità di manovra e di spostamento. Tuttavia, la vera ragione strategica del mutamento deriva dalla situazione di esaurimento delle riserve di carbone in Inghilterra, diventate insufficienti per rifornire la flotta di sua Maestà in caso di conflitti bellici prolungati. L'Inghilterra era costretta a ricercare una nuova materia prima energetica all'esterno dei propri confini geografici. La via del petrolio era quella più sicura grazie alla presenza inglese in molti paesi mediorientali e asiatici. Tutte le flotte delle altre potenze militari rimasero invece basate sull'utilizzo del carbone.

La prima azienda petrolifera sotto il controllo diretto dello Stato era inglese. L'approvvigionamento di petrolio era un affare di Stato di vitale importanza per il Regno Unito che, per garantirsi la disponibilità delle riserve petrolifere, decise di trasformare la società petrolifera Anglo Persian Oil Company in azienda controllata a maggioranza assoluta dallo Stato. Il governo inglese acquistò il 51% delle azioni della APOC diventando l'azionista di maggioranza assoluta. In questo modo il governo britannico si assicurò l'approvvigionamento petrolifero senza sottostare alle leggi di mercato e agli interessi puramente capitalistici degli investitori americani. La nuova gestione dell'azienda petrolifera pubblica doveva seguire logiche politico-strategiche al servizio del governo inglese. La APOC beneficiò del potente apparato politico-diplomatico inglese. Gli interessi del governo inglese, i servizi segreti e l'industria petrolifera internazionale si erano inesorabilmente intrecciati.


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