TEORIA NEOCLASSICA E AMBIENTE
L'interesse per l'equilibrio di mercato oscurò quasi del tutto lo studio del lungo periodo, eliminando in questo modo qualsiasi considerazione "pessimistica", tipica invece degli studi classici. La scarsa attenzione verso le considerazioni del lungo periodo produssero un'eccessiva fiducia verso il progresso tecnologico e impedirono di considerare le risorse naturali come limite della crescita. Il mercato avrebbe sempre e comunque risolto le scarsità mediante le variazioni del prezzo, incentivando la ricerca, come già anticipato da J.S.Mill, gli investimenti tecnologici e i prodotti sostitutivi. Una visione ottimista che produsse la fiducia cieca del progresso a porre soluzione anche ai problemi ambientali e che favorì durante il novecento la costruzione di grandi scempi e per ottenere l'umanizzazione dell'ambiente. Una fiducia eccessiva verso il progresso umano che oggi non è più considerata valida nel mondo in cui viviamo. La stessa comunità scientifica contemporanea ha già da tempo preso le distanze. Va comunque osservato il particolare contesto storico in cui vissero gli economisti neoclassici. Il mondo era ricco di stimoli positivi, il progresso marciava con ritmi sempre più elevati mentre erano ancora lontani dal vedersi gli effetti negativi che avrebbe prodotto. L'entusiasmo del '900 verso il progresso. Il mondo era visto ancora come un territorio sconfinato da conquistare. Oggi ogni angolo della terra è stato conquistato ed è abitato. La crescita della popolazione mondiale ha messo più volte in evidenza la scarsità di alcune risorse naturali (petrolio, energia, acqua ecc.) mentre il progresso non riesce più a svincolarci da questi limiti "naturali". I nostri anni sembrano quindi dare ragione alla vecchia teoria classica di Malthus e di Ricardo e negano l'ottimismo che fu alla base delle teorie neoclassiche.
In conclusione, oggi la certezza e la fiducia su cui si basava la prima teoria neoclassica è un "paradiso perduto", un'interpretazione che riprendiamo dal testo di Marcello Cini. Il mercato non riusciva a garantire una gestione ottimale delle risorse ambientali. Gli stessi economisti neoclassici delle generazioni future si resero conto degli errori teorici e inclusero nell'analisi anche la presenza dei fallimenti di mercato, dell'informazione imperfetta e delle diseconomie esterne.
https://www.ecoage.it/teoria-neoclassica-e-ambiente.htm
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