Ecoage
Le automobili a idrogeno sono veicoli alimentate dall'idrogeno. Usano la stessa energia utilizzata dalle navicelle spaziali per raggiungere l'orbita terrestre.
Attualmente esistono due tipologie di veicoli a idrogeno basati su tecnologie differenti.
Alcuni esempi di auto a idrogeno fuel cell sono la Toyota Mirai e la Honda Clarity Fuel Cell. Questi modelli sono attualmente in commercio.
Un esempio di auto a combustione interna di idrogeno è la BMW Hydrogen 7. È il primo modello HICEV messo in circolazione in una serie limitata di poche centinaia di veicoli nelle flotte di aziende pubbliche per testare la tecnologia.
Le auto a idrogeno non inquinano. L'impatto ambientale delle automobili a idrogeno è molto basso perché non generano emissioni inquinanti ( gas serra, polveri sottili, ecc. ) ma soltanto vapore acqueo. Sono veicoli ZEV ( Zero Emission Vehicule ). Pertanto, l'uso delle automobili a idrogeno potrebbe essere una soluzione al problema dello smog urbano e dell'inquinamento dell'aria.
Tuttavia, l'inquinamento non è eliminato del tutto perché si trasferisce dal momento del consumo ( l'automobile ) a quello della produzione dell'idrogeno. L'idrogeno non esiste in natura allo stato naturale, per produrlo occorre consumare altra energia.
L'idrogeno non è una fonte energetica ma un vettore di energia. Non esiste idrogeno allo stato naturale sulla Terra perché è combinato nelle molecole con altri atomi ( es. l'acqua H2O o gli idrocarburi ). Per avere l'idrogeno è necessario produrlo tramite il reforming o l'elettrolisi consumando altra energia. Quindi l'idrogeno è un vettore energetico.
Pertanto, l'impatto ambientale complessivo della mobilità a idrogeno dipende dalla fonte di energia usata per produrla. Se si utilizzano le fonti a energia rinnovabile per produrre l'idrogeno, l'impatto ambientale è minimo. Viceversa, se si usano le fonti fossili l'impatto ambientale è molto più alto.
In entrambi i casi, comunque, l'inquinamento è concentrato soltanto nel lungo di produzione e può essere gestito meglio rispetto all'inquinamento diffuso dalle singole automobili a benzina o diesel.
L'idrogeno può essere prodotto tramite due processi produttivi e tecnologi differenti. Il reforming e l'elettrolisi.
Oggi il reforming è usato per produrre l'ammoniaca, un prodotto secondario della raffinazione del petrolio. In passato era usato anche per produrre il gas di città.
A parità di volume l'idrogeno ha minore contenuto energetico rispetto ad altri carburanti perché è un gas. Inoltre, è più difficile da stoccare e da trasportare. Per risolvere questi problemi è necessario trasformare l'idrogeno allo stato liquido. Tuttavia la liquefazione dell'idrogeno implica un ulteriore consumo di energia che riduce l'efficienza della mobilità a idrogeno. In particolar modo nelle auto a combustione diretta. D'altra parte l'elettrolisi, l'altro modo per produrre idrogeno direttamente nei veicoli, è ancora un processo abbastanza costoso.
Un altro aspetto critico delle automobili Hydrogen è la distribuzione delle stazioni di servizio a idrogeno. L'attuale rete distributiva è costruita per la distribuzione dei carburanti tradizionali ( benzina, gasolio) o del gas gpl o metano. La conversione all'idrogeno delle stazioni di rifornimento richiede elevati investimenti da parte delle compagnie petrolifere e un piano di attuazione molto prolungato nel tempo. Pertanto, fin quando circoleranno poche auto a idrogeno è minima, le compagnie petrolifere non attueranno l'adeguamento delle stazioni.
D'altra parte, la scarsa distribuzione dei distributori a idrogeno sul territorio è un disincentivo per le case automobilistiche a progettare e produrre modelli di auto a idrogeno o ibride a idrogeno. Queste due criticità si bloccano reciprocamente e non consentono alla filiera produttiva di realizzarsi pienamente. Si tratta di un problema di difficile soluzione che può essere risolto soltanto da un intervento pubblico o normativo a sostegno della mobilità a idrogeno.
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Idrogeno