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DEFICIT ENERGETICO ED ENERGIA NUCLEARE

La produzione di energia elettrica in Italia copre soltanto l'83% della domanda nazionale di energia (dato 2003). Il deficit energetico è coperto tramite l'importazione di energia elettrica dall'estero (in particolare dalla Francia). Una dipendenza funzionale che ha avuto la sua massima evidenza durante il black out energetico nella domenica del 28 settembre 2003. Va comunque detto che il black-out del 2003, di cui sono ancora poco chiare cause e responsabilità, potrebbe essere stato causato anche da anomalie nella rete di distribuzione dell'energia.

La situazione in Europa. La dipendenza della UE dal petrolio rischia di aumentare nei prossimi 30 anni. Una dipendenza crescente che sembra essere causata dall'assenza di reali alternative energetiche. Secondo la Commissione europea nelle "Previsioni mondiali per l'energia, la tecnologia e la politica climatica" (2003) la domanda di energia in Europa crescerà dello 0,4% ogni anno nei prossimi 30 anni. Nel 2030 i combustibili fossili (petrolio, gas e carbone) potrebbero rappresentare ancora l'88% dell'approvvigionamento mondiale di energia di cui ben il 34% ancora dal petrolio.

Il crescente caro-petrolio riscontrato nel 2004-2005 potrebbe però modificare queste previsioni di lungo periodo. Il rincaro petrolifero favorisce l'economicità delle energie rinnovabili (solare, eolico, biomasse, idroelettrico) e il ritorno degli investimenti statali nell'energia nucleare.


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