PM10
La sigla PM10 identifica polveri, fumo, microgocce di sostanze liquide in sospensione nell'atmosfera sotto forma di particelle microscopiche, il cui diametro è uguale o inferiore a 10 µm (10 millesimi di millimetro).
Le fonti del PM10
Le principali fonti di PM10 sono:
- fonti naturali: incendi, erosione suolo, eruzioni vulcaniche, polline, sale marino;
- fonti antropiche: combustione nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento e nelle attività industrialli;
Mortalità del PM10
La nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni. Tanto più sono piccole quanto più le polveri riescono a oltrepassare le difese dell'apparato respiratorio:
- fino a 1,1 µm: alveoli polmonari
- fino a 2,1 µm: bronchi terminali
- fino a 3,3 µm: bronchi secondari
- fino a 4,7 µm: trachea e bronchi primari
- fino a 7 µm: laringe
- oltre i 7 µm: cavità orale e nasale
Le patologie legate all'inquinamento da polveri sottili sono l'asma, le affezioni cardio-polmonari e la diminuzione delle funzionalità polmonari. La mortalità indotta dalle polveri sottili è stimata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) allo 0,5% dei decessi annuali.
Normative del PM10
In Italia il decreto legge 60 del 2 aprile 2002 fissa nelle città italiane due limiti massimi di Pm10 nell'atmosfera.
- 50 µg/m³ come valore medio misurato nell'arco di 24 ore da non superare più di 35 volte/anno;
- 40 µg/m³ come valore medio annuale;