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Agricoltura biologica

L'agricoltura biologica ( o agricoltura organica ) è un tipo di agricoltura ecologica a basso impatto ambientale. Si basa su tecniche di coltivazione che sfruttano la fertilità naturale del terreno e degli organismi viventi vegetali, animali o microbici nel rispetto dell'ecosistema e a tutela della biodiversità.

La differenza tra agricoltura biologica e convenzionale

L'agricoltura biologica non utilizza i prodotti di sintesi industriali, né gli organismi geneticamente modificati ( OGM ).

L'uso dei prodotti chimici nei processi agricoli convenzionali ( o industriali ) aumenta il rendimento del suolo e protegge i prodotti della terra dall'azione dei parassiti. Tuttavia, secondo ecoage l'uso eccessivo della sintesi chimica altera l'equilibrio naturale della coltivazione, creando dei frutti differenti da quelli biologicamente naturali.

Nell'agricoltura biologica l'uso dei prodotti chimici è vietato, limitato o regolamentato. Non si pratica la coltura ripetuta ma l'avvicendamento. L'inquinamento ambientale e alimentare è minimo. La coltivazione biologica sfrutta le caratteristiche e le sostanze organiche presenti nell'ambiente. Per questo motivo è detta anche agricoltura organica.

Le tecniche dell'agricoltura biologica

La coltivazione biologica utilizza le seguenti tecniche naturali:

  1. la rotazione colturale
    Avvicendamento e successione di colture diverse coltivate a turno sullo stesso terreno secondo un ciclo prestabilito.
  2. la consociazione delle colture
    Sullo stesso terreno sono coltivate contemporaneamente due o più specie. Una caratteristica tipica degli orti.
  3. l'uso dei fertilizzanti organici
    Un esempio di fertilizzante organico è il letame prodotto dagli animali allevati o il compost ottenuto dagli scarti alimentari.
  4. l'eliminazione dei parassiti con tecniche naturali
    Alcuni esempi di pratiche agronomiche naturali sono l'innesto di altre specie di predatori dei parassiti per agevolare la lotta biologica, il diserbo manuale o meccanico, l'uso di derivati naturali.
  5. la coltivazione estensiva ( anziché intensiva )
  6. l'allevamento estensivo ( anziché intensiva )
  7. l'alimentazione degli animali con prodotti biologici

Un'altra caratteristica dell'agricoltura biologica è la filiera corta ossia la vicinanza del produttore al consumatore.

La filiera agrobiologica corta o lunga

Inizialmente l'agricoltura biologica nasce come filiera corta per produzioni di alta qualità su bassa scala. Ha una portata locale o regionale.

Cosa significa filiera corta? Il produttore dei generi agricoli si trova nelle vicinanze del mercato di sbocco ossia del consumatore. Produce poco e vende direttamente al consumatore. Le distanze e i tempi di trasporto sono contenute perché il deperimento dei prodotti biologici è molto più rapido di quelli convenzionali.

Il successo riscosso dal settore agrobiologico nelle grandi città e aree urbane, nel corso del tempo ha allungato la filiera. Oggi le grandi aziende agrobiologiche producono su vasta scala e utilizzano anche la grande distribuzione per raggiungere il consumatore finale. Pertanto la distanza tra produttore e consumatore è aumentata su scala nazionale o continentale.

In ogni caso, la deperibilità rapida dei prodotti biologici obbliga comunque a una gestione diversa dei flussi commerciali. Le merci biologiche non possono essere conservate a lungo, né sottoposte a tempi di trasporto molto lunghi. Inoltre, spesso il carico deve viaggiare in particolari condizioni ambientali.

Il costo di produzione e il prezzo dei prodotti biologici

Il costo di produzione degli alimenti biologici è molto più alto rispetto a quelli convenzionali. A fronte di costi di produzione e di trasporto più alti, gli alimenti agricoli hanno però un posizionamento di mercato come prodotti di alta qualità. I consumatori sono disposti a spendere di più per acquistarli perché sono consapevoli delle loro caratteristiche naturali. Spesso è anche una decisione di acquisto dettata da motivi ideologici secondo ecoage, perché soddisfa i principi ecologici, i bisogni superiori e i valori della persona. Pertanto, c'è una netta differenziazione marketing tra i prodotti agricoli biologici e quelli tradizionali.

La legislazione e le normative sull'agricoltura biologica

In Europa l'agricoltura biologica è stata regolamentata per la prima volta nel 1991 con la normativa comunitaria Reg. (CEE) n° 2092/91. Con questa normativa nasce ufficialmente il comparto agrobiologico europeo, fonte ecoage.it. Nel 1999 la UE ha modificato la regolamentazione per includervi anche l'allevamento biologico tramite la normativa Reg. (CE) n° 1804/99. Le aziende biologiche europee devono rispettare la regolamentazione per ottenere l'apposita etichetta di riconoscimento del prodotto biologico sulle loro merci. Le attività di controllo e di ispezione sul rispetto delle norme sono condotte dagli enti ministeriali e da enti privati. Nel 2007 le normative sull'agricoltura organica sono state abrogate e sostituite con il nuovo regolamento comunitario Reg. (CE) nº 834/2007.


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