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principio di precauzione

Il "principio di precauzione" si fonda sulla constatazione che nessun scienziato è in grado di predire esattamente il futuro o di valutare tutte le conseguenze in ottica globale e sistemica. Viene applicato nei casi in cui la comunità scientifica non abbia ancora fatto luce sulle conseguenze di un fenomeno, di una tecnologica o di un nuovo metodo scientifico.

Il rapporto tra scienza e società non è sempre facile e chiaro nella storia dell'uomo. Da un lato il mondo scientifico risponde alle esigenze umane e alla conoscenza dall'altro non sempre la società è disposta ad accettare i percorsi scientifici proposti. Basti pensare al dibattito sull'energia nucleare o sugli OGM

Spesso i timori della società sono condannate come "paure irrazionali " dei cittadini verso il nuovo. In alcuni periodi prevale un approccio pragmatista in cui le scelte sono imposte e giustificate in nome dell'emergenza o della necessiatà. Secondo la Legge di Barnier una misura può essere comunque adotatta anche in mancanza di certezza sulle sue effettive conseguenze se consente di prevenire altri danni irreversibili.

Pur essendo giustificabile e razionale la legge di Barnier non è scevra da critiche poiché consente discrezionalità nelle scelte ed espone la popolazione al rischio della 'ragione di Stato'. La scienza stessa è parte di un grande processo sociale e non è immune dai giudizi di valore. Ogni scienziato è prima di tutto un uomo, mosso da opinioni, valori e pregiudizi che influenzeranno inevitabilmente il proprio lavoro. Più che di "valutazioni scientifiche" si dovrebbe parlare di "valutazioni degli scienziati". Per questi motivi esiste una comunità scientifica internazionale per valutare, contrapporre e verificare qualsiasi innovazione o scoperta.

E' fuori luogo appoggiare decisioni politiche sulla base di "incontestabili" dichiarazioni scientifiche rilasciate da questo o quello scienziato. In queste occasioni il principio di precauzione emerge tra i cittadini sotto forma di paura e prudenza ed i timori si trasformano in scontro (es. l'eclatante vicenda storica del deposito di scorie nucleari a Scanzano Jonico). E' quanto accade oggi su diversi temi di attualità in cui la cittadinanza si contrappone alle decisioni politiche anche quando sono avvalorate dagli scienziati, ad esempio i termovalorizzatori, l'energia nucleare, gli ogm ecc. La contrapposizione diventa spesso bloccante per tutti.

L'incertezza come paradigma scientifico

Dal secolo scorso l'incertezza è il paradigma scientifico dominante e contapposto al paradigma ottocentesco della certezza meccanicistica. Le informazioni scientifiche disponibili non consentono di parlare di certezza e di obiettività della scienza. L'introduzione del principio della precauzione non è quindi antitetico al progresso scientifico. Qualsiasi società deve crescere nelle conoscenze scientifiche e senza il progresso difficilmente l'uomo avrà un futuro. Pertanto, parlare di "precauzione" riflette la stessa visione scientifica dei nostri tempi e non è affatto anacronostico. Il progresso scientifico avanza step by step in modo controllato e senza inutili e pericolose corse verso l'ignoto.


20070503


https://www.ecoage.it/principio-di-precauzione.htm





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