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Principio della compensazione

Il principio della compensazione è la risposta di Hick e Kaldor al problema delle scelte pubbliche. Qualsiasi scelta pubblica produce effetti anche sulla distribuzione della ricchezza. Pertanto una scelta ottimale dal punto di vista allocativo (max. produzione) non è detto garantisca anche il massimo benessere collettivo.

Gli economisti non possono entrare nel terreno normativo bensì considerare i giudizi di valore come esterni all'oggetto di studio dell'economia. Un tentativo per superare il limite dei precetti normativi e reinquadrare l'analisi delle scelte collettive entro l'economia positiva arriva dal principio della compensazione di Hick e Kaldor: "una qualsiasi scelta pubblica è preferibile se genera un incremento nel reddito reale tale da avvantaggiare una parte della collettività in modo tale da poter compensare quella danneggiata dal provvedimento. Indipendentemente dal fatto che la compensazione abbia luogo".

In realtà il tentativo di Hick Kaldor non riesce a separare l'analisi dell'efficienza allocativa da quella della distribuzione. Ad esempio in situazioni in cui l'incremento della produzione di un bene A implica la riduzione della produzione dell'altro bene B, nulla può dirsi su quale delle due situazioni sia socialmente preferibile. Viceversa il principio della compensazione trova validità nei casi in cui aumenti la produzione di un bene lasciando immutata quella dell'altro.

Come si può notare nell'esempio grafico, partendo da una situazione zero si ottiene un incremento nella produzione del bene A (punto 2) o del bene B (punto1) lasciando immutata la quantità prodotta dell'altro bene. In questi casi il principio di compensazione non necessita di alcun giudizio di valore e funziona perfettamente. Nel terzo caso (punto 3) aumenta la produzione del bene A e si riduce quella del bene B pertanto non si può dire che il nuovo equilibrio sia anche socialmente preferibile al precedente. Sicuramente il punto 3 consente una maggiore efficienza produttiva poiché si colloca su una curva della frontiera di produzione più esterna ma ciò non esclude l'importanza dei giudizi di valore sulla nuova distribuzione. In breve, la nuova distribuzione potrebbe essere considerata inaccettabile dalla popolazione e ridurre il benessere collettivo. E' un chiaro esempio del legame tra efficienza e distribuzione.


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